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CURIOSITÀ

MALVASIA

- La storia di questo vino è segnata da alcuni aneddoti molto particolari.

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Pietro Querini

(*) Il 25 aprile 1431 salpa da Candia una cocca, la Gemma Querina, sulla quale ha preso posto l’armatore, il nobilòmo Pietro Querini. La nave è stivata con un carico prezioso: bombaso (cotone), acqua di rose, sciroppo di cedro, olio d’oliva, mirra, zafferano, aloe, cannella, noce moscata, tamarindo ed altro ancora, ma soprattutto 700 botti di Malvasia e 68 di Malvasia finissima. Tutto il vino proviene dalle vigne e dalle cantine del castello di Temoni e di Dafnes, dei Querini. La rotta è quella della muda delle Fiandre, con la Gemma Querina diretto al porto di Anversa. Dopo aver doppiato il capo Finisterre, in Atlantico, al largo della Galizia la cocca incappa in una tempesta e viene sospinta al largo dell’Irlanda, dove cola a picco. Querini non fa in tempo a piangere il prezioso carico, perché deve pensare a mettersi in salvo. Lo fa a bordo di una lancia, assieme a 16 marinai. Dopo un’odissea inenarrabile, i naufraghi approdano in una isoletta disabitata delle Lofoten, Sandoy, situata oltre il circolo polare artico. Oggi essa appartiene alla Norvegia.
Al nobilòmo Pietro Querini, da buon mercante interessano la pesca e il pescato e come esso viene conservato. Il 5 maggio del 1432, assieme ad alcuni suoi marinai lascia l’isola e riesce in qualche modo a raggiungere Londra, dove è ospite dei compatrioti. Lasciata la capitale inglese, varcata la Manica, a cavallo raggiunge dopo 24 giorni Venezia, il 12 ottobre del 1432. Dal suo racconto i veneziani vengono a conoscere degli stocfisi, i merluzzi essiccati: il baccalà. Che poi i veneziani portarono nei più importanti mercati del Mediterraneo. Una precisazione di carattere gastronomico: il baccalà è merluzzo conservato sotto sale, mentre lo stoccafisso è merluzzo che viene essiccato all’aria aperta.

William Shakespeare

William Shakespeare ha citato la Malvasia nella sua tragedia Riccardo III e mette in bocca sicario del duca di Clarence, fratello di Edoardo IV, la terribile minaccia: “I’ll drown you in my bed with in the malmesy-butt within”. Ti annegherò in una botte di malvasia.

George Plantagenet

Detto, fatto: proprio in una botte di Malvasia Giorgio Plantageneto, duca di Clarence, finisce i suoi giorni affogato in segreto da due boia, dopo che Edoardo lo ha fatto processare per tradimento, incarcerare nella torre di Londra e infine condannare a morte. E’ l’anno 1478, durante la guerra delle Due Rose.

Pierre Belon

Pierre Belon, diplomatico, naturalista e scrittore, tra il 1546 e il 1549, viaggia nel bacino del Mediterraneo Orientale. nelle sue osservazioni riferisce che: “Il vino che noi chiamiamo Malvaticum e prodotto solo nell’isola di Creta. Il vino esportato dopo la concentrazione, soprattutto da Retino. Nell’isola di Creta sono prodotte e due Malvasie, l’una dolce e l’altra non comunemente appellata dai Veneziani Malvasia garba. Quest’ultima può subire i trasporti siccome non è concentrata e non può essere conservata a lungo tempo”.