Il Presidente della Regione Istria, Boris Miletić, descrive la Malvasia istriana come “parte della nostra cultura e del nostro modo di vivere”. Afferma che la Malvasia moderna è il risultato di molti anni di lavoro che ha iniziato con i viticoltori all’inizio degli anni ’90.

Tra le tante iniziative, ci fu anche quella, assai importante all’epoca, di contribuire in modo determinante ai nuovi impianti sia di viti sia di olivi. Una politica agraria che ha saputo tenere il timone sempre sulla rotta della qualità in tutte le sue sfaccettature. Già allora ci eravamo dati un preciso obiettivo: entrare tra le regioni più importanti d’Europa sotto il profilo della qualità. Siamo anche pienamente coscienti che il raggiungimento dell’eccellenza percepita non è che il primo traguardo di un lungo percorso che abbiamo individuato. Ora ci aspetta la parte, se vogliamo, più impegnativa, che è quella di consolidare il successo, inserendo un altro elemento al quale noi teniamo moltissimo: l’identità. Non basta ancora: il nostro brand Istria deve aspirare a comunicare una Regione con delle sue ben definite peculiarità e carattere. In una parola: l’unicità.
Tutti elementi che ben si intonano non solo al vino, ma anche all’olio, al tartufo, ai prosciutti e formaggi e, fondamentale, al turismo, che tutto comprende. Turismo che è la vera nostra grande industria che ci ha portato benessere e che ha fatto conoscere le nostre bellezze al mondo. Perché il turismo, assieme al vino, olio, cucina e prodotti agricoli, crea una formidabile forza attrattiva sui mercati. Da questa esigenza nasce IQ, Istria Quality, progetto messo a punto da Vinistra, con sede a Parenzo, fondata nel 1995 e che raggruppa tutti i produttori di vino, pietra miliare della nostra politica vitivinicola. È attraverso di essa che sono state elaborate le strategie che poi ci hanno portato a raggiungere le nostre attuali posizioni di vertice”.